LE “BRUNE” D’AUTUNNO

I frutti del castagno (Castanea Sativa) rappresentano una gran golosità di questo periodo.

Numerosissime sono le varietà, tra le più pregiate troviamo i “marroni” che si presentano più grossi, hanno una forma leggermente a cuore e dentro il riccio c’è un solo seme, a differenza delle castagne che ne contengono 2 o 3.

Adesso molto si è perso dell’antica tradizione riguardo alla raccolta che esprimeva un momento gioi0so e giocoso passato all’aria aperta. I sottoboschi di castagno venivano tenuti come un giardino ordinato e pulito, in attesa della caduta dei frutti.

La castagna è ricca di carboidrati e contiene: potassio, fosforo, calcio, sodio, ferro, vitamina PP preziosa equilibratrice del sistema nervoso, vitamina B2 utile nelle dermatiti, nei disturbi circolatori (varici ed emorroidi), nelle congiuntiviti; però è controindicata per chi soffre di gonfiori addominali, gastrite,colite, obesità e diabete.

Vi suggerisco un rimedio antistress, promotore della serotonina. Provar per credere!

Le castagne sono ricche di triptofano e una caratteristica di questo aminoacido è che facilita il sonno. Aggiungerle ad una zuppa di verdure al posto della pasta o del riso o del pane significa procurarsi un po’ di buonumore e questo induce a riposare meglio. Si possono accompagnare a tante pietanze purché non vengano abbinate a carne, pesce, formaggi, uova dato che impediscono una corretta digestione e a causa degli zuccheri viene incrementata la fermentazione. Inoltre altro fattore importante, non gradito, è l’aumento notevole delle calorie. In conclusione certo che potete gustare queste “brune” ma dovete consumarle da sole o, come detto, con verdure. Esse, infatti, sono state per secoli un alimento di importanza vitale per molte popolazioni proprio per il loro alto tenore nutritivo.

La farina che se ne ricava può essere una valida alternativa per i soggetti intolleranti ai cereali, nella preparazione di dolci e quant’altro.

Attenzione all’acquisto: più le castagne arrivano da lontano e più c’è il rischio che siano state trattate con prodotti chimici antivermifughi che, ovviamente, finiscono inevitabilmente nel nostro organismo!

Una sera di ottobre, avevo poco più di 7 anni, sono andata a casa dei miei nonni e sulla tavola di cucina notai diversi sacchetti di tela chiara, alla mia domanda “che sorprese sono nascoste lì dentro”, nonna mi disse che c’erano le castagne. Per conservarle lei utilizzava questo metodo: dopo la raccolta le metteva nei secchi ricoperte di acqua e le teneva a bagno per una settimana affinché potessero morire le larve di vermetti, eventualmente presenti. Poi le faceva asciugare bene e le poneva dentro i sacchetti per una conservazione più lunga, però con l’aggiunta di peperoncini rossi che avevano lo scopo di allontanare vari parassiti.

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Organizzate una gita domenicale in cerca di castagne, in questo modo passerete una giornata a contatto con l’energia della Natura e tornerete a casa pienamente ricaricati nella mente e nel fisico.

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)