La fiaba fonte di fascino e libertà

Quale momento può essere più indicato e magico se non quello attuale, per narrare delle storie ad un bimbo; si possono così arricchire le giornate, piovose, malinconiche, nebbiose, fredde, prive di luce tipiche di questo periodo.

Quante fiabe ha raccolto la mia mente durante l’infanzia! Mamma è stata una narratrice fantastica, dolce, tollerante, piena di inventiva e le fiabe erano sempre traboccanti di amore nei confronti di tutte le creature dell’Universo, comprese piante e pietre. Papà continuava il lavoro di mamma portandomi spesso in campagna a contatto diretto con la natura e mi raccontava, sotto forma di storiella allegra, le sue esperienze infantili con il mondo circostante, in questo modo prendevano forma concreta le risposte alle mie domande. Il tutto condito con ampie spiegazioni ed estrema pazienza.

Tale esperienza ha accresciuto la mia fantasia e in seguito ha ampliato la mia voglia di diventare una persona ricca di mille interessi, e inoltre ha fatto sì che imparassi una lezione essenziale: lasciare scivolare, il più possibile, la pioggia tormentosa degli avvenimenti gravosi che inevitabilmente bagnano la vita di ognuno, ogni giorno.

Le fiabe rappresentano proprio un percorso molto valido per supportare, nell’infanzia, lo sviluppo psicologico e fisico del bambini.

E’ importante apprendere in modo graduale il distinguere sé e l’ambiente circostante, poiché anche la naturale crescita dell’individuo procede per gradi e naturalmente ogni stadio è diverso per i cambiamenti della fisionomia, dei perché, dei conflitti, dei comportamenti relazionali, delle paure, delle insicurezze e altro ancora.

I bimbi così piccoli certo non sanno ancora decifrare o riconoscere quello che il loro animo vorrebbe esprimere. Le emozioni possono manifestare turbamento, ansia, insicurezza, gioia e se il bambino ritrova i suoi stati d’animo nello stile della fiaba, allora egli dà un senso alle proprie emozioni e queste diventano poi facilmente comunicabili senza troppe paure, senza rabbie rimaste inesplose e in seguito affronterà con più coraggio le situazioni difficoltose.

Le fiabe quindi forniscono dei valori di riferimento e degli insegnamenti di vita che rimangono nel tempo, pronti ad essere in futuro “rispolverati”, reagendo con lealtà, coraggio e amore. Altro ruolo importante è quello di far sprigionare la fantasia secondo il proprio immaginato e di evidenziare le proprie capacità creative.

Il processo cognitivo si amplia via via che il bambino cresce, apprende cose nuove e acquisisce il reale. Spesso si fa raccontare più volte la stessa fiaba proprio per sperimentare la novità scoperta e ottenere delle conferme.

La psicoanalisi infantile attribuisce alla fiaba una funzione positiva perché, attraverso il successo finale del protagonista, il bambino esorcizza le sue ansie e le sue paure. In essa si proiettano i desideri più assoluti, che nella storiella vengono concretizzati e le angosce più segrete vengono superate.

Louisa Düss adotta le fiabe nei test proiettivi. L’elaborato consiste nell’iniziare una storia lasciando al bambino la conclusione, che efficacemente interpretata, permette di individuare problematiche acute, radicate nell’intimo.

In ambito pedagogico si fa distinzione tra favola e fiaba. La favola ha più una funzione moralistica, in cui le vicende narrate servono a sottolineare le punizioni alle quali va incontro colui che trasgredisce le regole, di cui il racconto si fa portavoce. La fiaba invece enfatizza e privilegia l’affermazione individuale; non solo, dentro vi troviamo le rassicurazioni e le soluzioni favorevoli.

Cosa effettivamente si impara dalle fiabe? Come afferma la Dottoressa Michaela Glöckler la fiaba mostra in modo semplice e chiaro i soli tre ideali fondamentali a cui consciamente o inconsciamente aspiriamo: verità, amore e libertà.

  • La verità è necessaria per la conoscenza e la comprensione.
  • L’amore è significativo per i valori, nulla ha valore senza amore.
  • La libertà è rispettare l’autonomia dell’altro. La fattibilità è degna di essere perseguita soltanto se è tale da lasciar liberi.

L’occasione di intrattenere i piccoli, raccontando loro le fiabe, è una splendida opportunità per l’adulto di risvegliare in sé la voglia di conoscere la forza positiva più profonda della propria coscienza e ancor di più risvegliare l’amore puro che nulla chiede ma porge sempre una mano.

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)