IL PROFUMO DELL’ARMONIA: LA ROSA

La rosa è una delle essenze più difficili da distillare: occorrono 6 tonnellate di petali per ricavare 1 kg di olio essenziale. L’aroma di rose procurato con estrazione all’alcool è meno costoso dell’olio essenziale ottenuto per distillazione al vapore e la sua fragranza è più vicina al profumo dei petali freschi, però possiede soltanto una parte dell’energia intensa dell’olio essenziale distillato.

La rosa è l’archetipo del fiore e il simbolo dell’amore, sia profano che divino. Il suo profumo da un senso di sicurezza e armonia; predilige il chakra del cuore che così si anima, permettendogli di irradiare l’energia dell’amore nei nostri pensieri e nelle nostre azioni. Favorisce l’inventiva in tutte le arti perché dona ispirazione e direi quasi sempre questa è di natura angelica. La rosa è usata in psico-aromaterapia, nella cura delle malattie mentali. In aromaterapia è considerata una delle essenze più importanti per le donne: è un tonico uterino che previene i prolassi, la tendenza all’aborto, calma gli spasmi, argina le emorragie, è un equilibrante ormonale nei disturbi mestruali e nella menopausa dato che è un meraviglioso supporto sia psicologico che fisico.

Un tempo re e regine venivano lavati e profumati con acqua di rose e durante le festività religiose essa veniva spruzzata nell’aria.

Ma come sarebbe un mondo senza alcun odore? Perdersi le “puzze” non è così male, ma non sentire più il profumo di un fiore…..

La profumeria moderna, purtroppo, oggi tende a usare in maniera molto ridotta i componenti naturali, rivolgendosi sempre di più a quelli di sintesi.

La costruzione di un profumo, dunque, è una vera e propria arte che deriva dai profumieri, detti anche “Nasi”.

Un bravo profumiere deve essere un po’ chimico e molto, molto artista; diventa proprio essenziale avere un intuito prodigioso e una memoria olfattiva d’eccellenza delle materie prime. Egli deve avere quindi in mente non soltanto un odore, ma anche la sua trasformazione e la percentuale di soluzione in cui potrebbe venire esaltato al massimo. Davanti al suo laboratorio in miniatura compone le sue formule e le annusa su piccole mouillettes di carta impregnate di profumo.

Lavora alle sue composizioni per mesi, a volte per anni, finché non trova l’accordo definitivo. Il suo scopo è creare un’armonia di profumi così come si crea una corrispondenza di colori o un tema musicale.

Un “Naso” è innanzitutto talento, immaginazione, fantasia, genialità. Parte da un’emozione per associarla all’idea di un odore, sente in anticipo il profumo che vuole creare, prevedendo l’accordo tra le note. Gli odori parlano del mondo che ci circonda e accompagnano la vita.

Ogni profumo in base alle materie prime utilizzate può avere note differenti che si suddividono secondo la piramide olfattiva in:

  • Note di testa: si percepiscono subito dopo l’applicazione del profumo. Sono più intense e volatili delle altre e suggellano le note più inebrianti e fresche.
  • Note di cuore: si percepiscono dopo le note di testa. Queste sono quelle che danno carattere e personalità al profumo.
  • Note di fondo: subentrano dopo le note di cuore, la loro caratteristica è essere più persistenti.

Questo schema espresso segue le sostanze secondo i loro tempi di evaporazione ovvero:

  1. le note di testa, essendo le più volatili, quando applichiamo un profumo sono le prime note che percepiamo;
  2. le note di cuore hanno volatilità intermedia;
  3. le note di fondo rimangono per molto più tempo.

Ogni nota profumata si evolve in modo personale e particolare quando viene a contatto con la pelle di ciascun individuo.

Secondo un’antica leggenda fu Venere, la dea dell’amore, a inventare il profumo. Una goccia del suo sangue e un bacio di suo figlio furono sufficienti per fornire alla rosa, l’aroma e lo splendore che la contraddistinguono.

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato 8 maggio 2012 sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)