E’ UNA QUESTIONE DI BATATA ROSSA

La forza della natura racchiusa in un tubero

Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati” (Luca, 6,21) e, aggiungo io, coccolati dolcemente dal sapore e dal colore della batata rossa.

Al di là che abbiamo bisogno di nutrirci anche con cibo spirituale, come è indicato nel Vangelo, possiamo placare la fame del corpo traendone lo stesso un piacere, senza minacciare la nostra salute, nella libertà e non nella schiavitù di rigide scelte dietetiche.

Mai perdere la curiosità e il gusto per la vita nella semplicità. Via pigrizia, via insoddisfazione, via limitazione, via trantran. Scopri e attiva la tua creatività, una tra le forme più potenti per ottenere benessere. La routine soffoca le sorprese!

Quando siamo sani emotivamente ci sono grandi possibilità per avere una risposta positiva e sana del corpo.

Prepariamoci a questo stato organizzando una serata, fra quattro mura, caratterizzata da una particolare armonia, cercando di coinvolgere tutti i sensi, così si avrà più di una “chance” per superare agevolmente un disagio magari insorto durante una giornata caotica, o uscire da uno stato rabbioso accumulato da tempo.

In inverno siamo più propensi a stare in casa. Io adoro rimanere a “cuccia” nel mio nido in questo periodo dell’anno, divertendomi a creare un ambiente intrigante, per me o per gli amici. Qualche mese fa, infatti, ho sperimentato un’apparecchiatura per la mia mensa, a dire il vero un pò stravagante ma tanto divertente. Nello stesso tempo ho cucinato in pochi minuti il buon tubero, la stanza si è aromatizzata in modo fantastico e oltre a ciò, lo stile con cui l’ho disposto nel piatto è stata una gioia per gli occhi. Il saziarsi è anche questo!

Preparare la batata così:

Lavare bene i tuberi, tagliarli (lasciando preferibilmente la sua pelle) a rondelle fini. In una padella mettere un filo di olio EVO, degli spicchi di aglio e dei piccoli rametti di rosmarino, scaldare e aggiungere la batata, far rosolare, ambo le parti, a fuoco moderato, fino a che prende un colorino dorato. Togliere l’aglio, lasciare i pezzettini di rosmarino. Servire con delle gocce di crema all’aceto balsamico e non solo, portare in tavola anche l’immaginazione creativa. Questa pietanza abbinata con delle verdure cotte o crude diventa un pasto completo, soprattutto se siamo in un regime ipocalorico.

La batata (iponea batatas L.) è una convolvolacea originaria dell’America Latina. In Italia la batata rossa di ottima qualità è coltivata con il metoto biologico e biodinamico dall’azienda Agrilatina a Sabaudia (Latina). Ricca, ad esempio, di provitamina A (betacarotene), di potassio, vi sono presenti anche vitamina C, fosforo, magnesio, calcio e fibre. Sono stati scoperti, da ricercatori del CNR di Padova e l’Università di Vienna, altri benefici di questo vegetale: grazie ad una sostanza chiamata “cajapo” (contenuta principalmente nella buccia) si ha una riduzione della glicemia e del colesterolo. Godibile, inoltre, come pianta ornamentale che regala fiori simili a campanule.

A Kagawa, in Giappone, vi è un importante consumo della batata, da parte della popolazione, per tenere sotto controllo malattie come anemia, ipertenzione e diabete tipo II. Contenendo antiossidanti, aumenta le difese contro l’invecchiamentoaggredendo i radicali liberi.

Il suo sapore è dolce e squisito, le calorie però sono superiori a quelle della comune patata. Si utilizza sia cotta che cruda, questa modalità conserva maggiormente tutte le proprietà. Il suo nome in inglese è “sweet potato” e sarebbe perciò utile inserirla sulla tavola dei nostri figli i quali sono attratti dalle golosità zuccherine, ma anche per i valori nutritivi.

E’ importante ricordare che migliorando la qualità, diminuendo la quantità e aumentando la varietà degli alimenti si fornisce al fisico le calorie e i nutrienti esclusivamente necessari al fabbisogno giornaliero, al palato si concede un buon gusto e alla mente un discreto appagamento. Non sono richiesti piatti elaborati per questo e a disposizione non c’è solo il cibo per placare le nostre voglie!

Vi propongo di attuare, qualche volta, la forma del “rituale” per sottomettere l’appetito. Frammento tratto da “Il piccolo principe” (Antoine De Saint-Exupéry): “…Che cos’è un rito? Disse il piccolo principe. Anche questa è una cosa da tempo dimenticata, disse la volpe. E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore…”

Attiviamo le nostre energie psicofisiche per ottenere il meglio: spengere la TV, staccare i telefonini, abbassare le luci, rendere, insomma, il luogo in cui ci si trova più confortevole possibile.

Ora concentra la tua attenzione sulla preparazione, ad esempio, di un centro tavola fatto da flebili luci, che irrompono nella penombra, realizzato con tante candele di varie forme e colori . Anche i bambini saranno presi da questa inconsueta atmosfera, impareranno che non c’è solo il Santo Natale o il giorno del loro compleanno per accendere le lucine e stare in allegria.

Cambia panorama tuffandoti nell’esistenza di questa sperimentazione, seduci con fantasia te stesso o chi è seduto alla tua tavola, esaltando l’arte di comporre il preparato gastronomico con delle decorazioni coreografiche.

L’arancione, poi, è un colore che ci concede vitalità, calore, brio. E’ il sole che riscalda il nostro piatto, il nostro animo e il nostro corpo, per restituirci l’entusiasmo.

Ecco come una pietanza semplice può diventare più stimolante e più saziante di quella che la tua mente, inizialmente, avrebbe desiderato. Basta spostare l’attenzione da un oggetto del desiderio ad un altro, rendendolo ugualmente gradevole. A parte questo, non vi dico di adottare sempre una certa essenzialità, una tantum è bene che nel nostro “living” ci siano pure dei miraggi indiscriminati, ma vi suggerisco di non alimentare una vita piatta con degli eccessi.

Piano piano ti accorgerai che cambiando la tua visione cambierai anche la tua linea!

Aiutiamoci a plasmare il nostro mondo con il poco e non con il troppo. La noia a volte fa da padrona e ci rende “ingordi”.

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L’ingordigia è un rifugio emotivo: è il segno che qualcosa ci sta divorando” (Peter De Vries).

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)