E LA PICCOLA BACCA ROSSA SI E’ RIVELATA UN SUPER ALIMENTO!

Amante delle piante particolari, vado molto spesso in giro a cercare qualcosa che ancora non è stato piantato nel mio orto e in questo girovagare, tanto tempo fa, ho comprato delle piantine appartenenti alla famiglia delle solanaceae (come pomodoro, peperone, peperoncino, melanzana, patata), ma senza avere altre notizie più dettagliate. In seguito quando queste hanno iniziato a fruttificare mi sono domandata cosa mai fossero quei puntini rossi che vedevo in fondo al campo. Ho effettuato delle ricerche e mai avrei immaginato che quelle bacche erano già famosissime in Oriente e oggi lo sono diventate anche nel nostro paese.

In Medicina Cinese il frutto del Goji (Lycium Barbarum L.) è utilizzato dai tempi dei tempi ed è soprannominato bacca della longevità. Si tratta di una piccola bacca di un colore rosso vivo, ricca di nutrienti.

E’ una pianta originaria dell’Asia, in particolare delle valli del Tibet, dell’Himalaya, della Mongolia e di alcune zone della Cina come la regione del Ningxia, dove la coltivano da centinaia di anni per uso officinale e alimentare.

Le coltivazioni principali si trovano sulle sponde del Fiume Giallo (Huang He); le sue inondazioni danno origine ad un terreno particolarmente ricco di minerali, poiché durante il suo viaggio porta con sé enormi quantità di sedimenti fertili che danno un colore giallo all’acqua e da qui ne deriva il nome. Naturalmente le piante non sono in grado di produrre i minerali da sole, però possono assorbirle dal terreno e quindi le sostanze vitali della pianta dipendono gran parte dalla fertilità della terra, dall’altitudine e dall’escursione termica di questi luoghi. Ciò è utile per contribuire poi alla formazione di altre sostanze nutritive e il tutto, ovviamente, incide sulla qualità del frutto.

Le bacche di Goji sono degli ottimi antiossidanti, cioè rallentano il processo di invecchiamento cellulare poiché rinforzano il sistema immunitario, danno una mano ai valori alterati del colesterolo LDL, proteggono il fegato, migliorano la circolazione sanguigna, hanno un’azione energizzante, quindi utili agli sportivi per combattere la stanchezza fisica.

Esse contengono, ad esempio, fibra, minerali (ferro, calcio, potassio, magnesio, zinco, selenio), vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5), vitamina C, carotenoidi, precursori della vitamina A (beta-carotene, luteina, licopene), acidi grassi essenziali (acido linoleico, acido alfa-linolenico). Presentano un indice glicemico basso (28), in più donano un gratificante senso saziante.

Il nostro “Ministero della Salute” ha inserito il Goji nella lista degli estratti vegetali utilizzati come integratori antiossidanti e la “Commissione Europea per la vigilanza sulla sicurezza alimentare” ha definito il consumo delle bacche sicuro.

Gli integratori però non sono sostitutivi di un’alimentazione controllata e corretta. Un atteggiamento verso uno stile di vita sano è il vero punto cardine per ottenere salute e benessere!

Se il proprio stato di salute è buono, si possono consumare circa di 20 g di bacche essiccate al giorno, no comunque per bambini al di sotto dei 5 anni e nel caso in cui la persona presenti delle particolari condizioni cliniche o segua una cura farmacologica, o sia in stato di gravidanza o stia allattando, il consiglio è quello di consultare il proprio medico curante prima di assumere tale prodotto.

Non eccedere mai con le dosi credendo, erroneamente, che aumentarle significhi potenziare l’effetto antiage. E’ necessario comunque far riferimento sempre al buon senso, alla misura e alla qualità. Le quantità eccessive fanno sempre la differenza in tutto!

La richiesta commerciale di queste bacche sta aumentando notevolmente e per tutto ciò che è business bisogna far attenzione perché a volte si può incorrere in prodotti, molto costosi o il contrario, contraffati e magari di scarso valore nutritivo, quindi dobbiamo rivolgersi, per l’acquisto, ai negozi di prodotti naturali o biologici locali che possano fornire garanzie sicure.

Inoltre, se c’è l’opportunità di spazio, potrebbe valer la pena di provare a coltivare personalmente questa pianta in giardino o sul balcone.

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)