Costruisci il tuo cerchio magico con un mandala

Mandala è il termine sanscrito che significa cerchio. Al suo interno sono delineate per lo più figure geometriche che rappresentano simbolicamente l’Universo. Il mandala ha origine dalle antiche discipline orientali, tuttavia i cerchi sacri sono comunque una costante nelle tradizioni culturali di tutte le civiltà. Ad esempio tra gli Indiani d’America tali raffigurazioni particolari sono considerate metodi di guarigione. Si pensi alle ruote di medicina dei riti sciamanici che hanno l’intento di ristabilire l’armonia tra il corpo e il mondo naturale in cui vive la persona.

Nella civiltà celtica il rituale magico con il cerchio, rappresenta la funzione di allontanamento del nemico.

Questa forma circolare, in oriente, serve d’ausilio alla concentrazione e alla meditazione per raggiungere fiducia, ottimismo, pace. Nella tradizione tibetana è proprio usato come mezzo contemplativo, detto Yantra, un diagramma che stimola alcuni processi psichici.

In Europa, a scoprirne gli effetti terapeutici, fu il grande psichiatra svizzero C.G. Yung, egli richiamò l’attenzione sull’uso della forma che ha il mandala cioè il cerchio, come strumento di sostegno per comprendere la propria evoluzione. Facendo esperienza su sé stesso osservò che le immagini che affioravano dal suo inconscio costituivano una specie di autoguarigione della psiche ristabilendo un certo equilibrio. Inoltre constatò che fosse una via per arrivare al proprio centro, al proprio intimo. Mentre il simbolo del quadrato, diceva, è collegato più alla materia fisica.

Perché il cerchio è così pieno di significato? Perché è una forma molto ricorrente nel nostro mondo: la forma stessa del pianeta terra con il suo movimento circolare intorno ad una stella anch’essa sferica, la nascita dell’uomo che è generato da un ovulo dalla forma tonda, gli uccelli fanno il nido circolare, le stagioni hanno un ciclo nonostante il loro mutamento. Il bulbo oculare, il Sole, la Luna, le bolle di sapone, gli anelli che rappresentano la crescita di un albero, un seme ha in genere una struttura tondeggiante. Da un seme nasce la vita e la nostra stessa vita è appunto ciclica.

Faccio notare, peraltro, che i bambini iniziano i primi scarabocchi dando origine a un qualcosa di circolare che cercano, con sforzo, di chiudere. E il bambino quando mostra il disegno manifesta una grande soddisfazione poiché gli permette di rappresentare un volto umano, il sole, o un fiore ed è solito gradire pure le figure riportate negli appositi album, ancora da colorare, ciò è dovuto al fatto che il colore ha il potere di produrre un effetto rilassante.

L’influenza del colore sulla nostra vita è più forte e profonda di quanto immaginiamo.

Nella pittura dei mandala ognuno è un vero artista, se solo si lascia guidare dai propri intimi impulsi.

Alcuni pedagogisti e insegnanti di sostegno ricorrono ai mandala in vari contesti con risultati veramente ottimi. Ho modo di constatare personalmente nella mia professione e nelle strutture scolastiche, quanto benessere apporta il disegnare o il costruire un mandala.

Chi si abbandona a colorare i mandala diventa terapeuta di sé stesso. Si può dire che in un certo qual modo rappresentano il bisogno naturale di esprimere, attraverso le forme interne al cerchio e i colori, tutta la nostra potenziale personalità. Essi liberano la propria espressività e la propria mente a tutti i livelli di età.

Questo strumento ludico diventa, perciò, un metodo terapeutico per attivare il funzionamento di una nostra parte mentale sopita, per risvegliare il Sé, per misurare le capacità e le qualità della propria mente. Quindi il mandala è come se racchiudesse, nella sostanza, l’immagine dell’intera esistenza e può accompagnarci in tutte le fasi della nostra vita con lo scopo di ristabilire e riequilibrare l’armonia fra corpo e mente.

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Dio è una sfera infinita, il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo (anonimo).

Giulia Zeroni

Consulente del Ben*Essere su misura – giornalista pubblicista

(articolo pubblicato sul quotidiano “Mondoliberonline.it”, non più attivo)